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Max Gazzè è un artista che ti conquista per la sua naturalezza, e questo è emerso chiaramente dal concerto al Whiskey a GoGo di Los Angeles, un club leggendario che ha ospitato grandi nomi del rock. La serata si è trasformata in un’esperienza intima e coinvolgente, con il pubblico che ha finito per sentirsi parte della performance, al punto che la band è scesa a chiacchierare con i fan dopo il concerto.

Max Gazze’ live at The Whisky a Go Go in Hollywood and in Los Angeles Oct 2016

Un momento speciale è stato quando Gazzè ha suonato “La vita com’è,” una canzone dal testo allegro che ha scatenato l’entusiasmo del pubblico. Il giorno dopo, la casualità di un caffè si è trasformata in una cena e in una serata acustica attorno al fuoco, in cui si è discusso di musica, arte e sogni. Gazzè, con la sua lunga carriera alle spalle, ha raccontato di come la pittura sia stata la sua prima passione e di come essa abbia influenzato la sua musica.

Il suo approccio creativo è tanto visivo quanto musicale: anche nei suoni cerca sfumature sottili, come in “La vita com’è,” un arrangiamento su cui ha lavorato a lungo per perfezionare dettagli sonori che emergono solo per pochi secondi. L’artista ha anche raccontato delle sue prime esperienze con la musica, il fascino per le note basse del pianoforte e il percorso autodidatta che lo ha portato a fare della musica una carriera, nonostante le difficoltà incontrate a causa della dislessia.

La musica di Gazzè è una forma di espressione profonda, una traduzione di emozioni che attraversa la sofferenza e la beatitudine. Ha parlato del ruolo della famiglia nella sua vita e della sua esperienza personale con la separazione, un periodo difficile che ha cercato di gestire senza compromettere il legame con i suoi figli.

Max Gazze’ live at The Whisky a Go Go in Hollywood and in Los Angeles Oct 2016

L’intervista con Gazzè rivela un uomo complesso, appassionato di arte in tutte le sue forme, e sempre alla ricerca di nuovi sogni. Con cinque figli e una carriera solida alle spalle, continua a guardare al futuro, dichiarando con ironia di voler “fare musica quando sarà grande”.